Gli autori degli scritti pubblicati in questo volume intendono innanzi tutto esprimere la riconoscenza a Riccardo Villata, condivisa dall’intera comunità scientifica, per il contributo che ha dato per lo studio del diritto amministrativo e della giustizia amministrativa. Il suo insegnamento, cara...
Gli autori degli scritti pubblicati in questo volume intendono innanzi tutto esprimere la riconoscenza a Riccardo Villata, condivisa dall’intera comunità scientifica, per il contributo che ha dato per lo studio del diritto amministrativo e della giustizia amministrativa. Il suo insegnamento, caratterizzato da un metodo rigoroso e da un’esposizione limpida e misurata, ha avviato una fase nuova nel nostro diritto processuale amministrativo, introducendo un confronto più diretto con la dottrina processualcivilistica e, nello stesso tempo, non trascurando mai le specificità di un processo incentrato sul potere dell’amministrazione. Oggi, cinquant’anni dopo la pubblicazione della monografia sull’esecuzione delle decisioni del Consiglio di Stato, grazie al suo insegnamento lo studio del processo amministrativo ha raggiunto un livello scientifico che consente un dialogo fecondo, su un piano di parità, con le altre scienze processualistiche. A questa riconoscenza si unisce la gratitudine per la generosità con cui ha sempre offerto la sua competenza, le sue proposte, i suoi suggerimenti, le sue intuizioni a chi si è rivolto a lui per ricevere indicazioni ed aiuto negli studi e nella ricerca. Il confronto con lui è sempre stato prezioso, per il suo senso critico e nello stesso tempo per la sua capacità di sollecitare alla riflessione, senza mai imporre il suo punto di vista. Quanti hanno contribuito a questo volume, insieme con tanti altri, ne sono testimoni. Il suo insegnamento per me è stato tutto questo, ma anche di più. Nel dialogo, anche occasionale, già negli anni della sua docenza pavese, è stato in grado di infondere la passione per il processo amministrativo, con tutto ciò che esso comporta in termini di indagine e di scoperta di ragioni e di equilibri di fondo, di rispetto delle regole e di garanzia per il cittadino, in definitiva di ricerca di un senso alto di giustizia e nello stesso tempo di rifiuto per ogni retorica.