Il volume, aggiornato al marzo 2020, analizza le disposizioni del nuovo CCII e del “decreto correttivo” in relazione alla responsabilità degli amministratori in situazioni di perdita del capitale sociale, di sovraindebitamento e di insolvenza della s.p.a.
L’Autore, attraverso un costante con...
Il volume, aggiornato al marzo 2020, analizza le disposizioni del nuovo CCII e del “decreto correttivo” in relazione alla responsabilità degli amministratori in situazioni di perdita del capitale sociale, di sovraindebitamento e di insolvenza della s.p.a.
L’Autore, attraverso un costante confronto con l’ordinamento tedesco e gli ordinamenti di common law, verifica la natura e l’ampiezza dei doveri degli amministratori durante la crisi della società, sia nell’attuale regime normativo, sia nel quadro delineato dal CCII, quale atto normativo che – non senza contraddizioni e aporie – ha tentato di introdurre nell’ordinamento italiano taluni doveri di attivazione presenti nel sistema tedesco già da qualche decennio.
Il volume contiene, inoltre, una approfondita disamina delle problematiche relative ai documenti contabili rilevanti prima e durante la crisi, anche con riferimento al sistema IAS/IFRS, alla ricerca di un inquadramento più appagante delle situazioni prive di disciplina esplicita, al fine di eliminare le incertezze interpretative con soluzioni fedeli al sistema.
Puntuale trattazione è dedicata ai profili di tutela dei creditori sociali in relazione al tema della quantificazione del danno risarcibile quale conseguenza del mancato adempimento dell’obbligo di attivazione che grava sull’organo gestorio.
In particolare, con riferimento all’accertamento del nesso causale tra l’indebitamento e il danno concretamente sofferto dai terzi, l’Autore propone una correzione interpretativa delle nuove norme attraverso la analogia con le equivalenti fattispecie di cui all’ordinamento tedesco – pur nella consapevolezza delle significative differenze che si riscontrano nei rispettivi regimi – giungendo alla necessaria differenziazione tra creditori antecedenti alla perdita della continuità aziendale (quali portatori di un danno derivato e di massa) e creditori successivi (che soffrono, invece, un danno diretto e autonomo).