Il dibattito su quella che si è andata via via chiamando “automazione” o “informatizzazione” o “digitalizzazione” della Pubblica Amministrazione è sempre stato presente nei progetti governativi degli ultimi cinquant’anni, ma ed è tornato autorevolmente in primo piano dal 2020, visto...
Il dibattito su quella che si è andata via via chiamando “automazione” o “informatizzazione” o “digitalizzazione” della Pubblica Amministrazione è sempre stato presente nei progetti governativi degli ultimi cinquant’anni, ma ed è tornato autorevolmente in primo piano dal 2020, visto l’obiettivo che si è posto il governo italiano, anche per gli impegni presi con l’Unione Europea, di portare a termine la c.d. transizione digitale. Per questa via si mira a perseguire anche un’altra finalità dichiarata prioritaria: la semplificazione e sburocratizzazione dell’intero apparato statale.
Il volume, attraverso l’analisi svolta dagli autori dei singoli capitoli, mira dunque non solo ad accompagnare il lettore nell’identificare ed interpretare le innumerevoli disposizioni che disciplinano l’amministrazione pubblica digitale, oggi. Se non c’è infatti Costituzione senza una buona amministrazione, poiché trattasi della funzione che più di altre è chiamata a dare soddisfazione dei diritti degli individui, con pieno sviluppo della persona umana, l’obiettivo dei curatori è di tentare di mettere in evidenza e sottolineare come la buona amministrazione supponga un livello di conoscenza di maggiore potenza rispetto all’attuale, di grande precisione e intima attenzione ai fatti, al modo di percepirli e di viverli da parte degli individui e delle formazioni sociali in cui si svolge la loro personalità.
Gli strumenti che forniscono oggi le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC/ICT) - l’intelligenza artificiale in particolare - e che sono oggi disponibili nel contesto della c.d. “amministrazione digitale” consentono non solo di conoscere ciò che un’amministrazione pubblica è, ma soprattutto come la stessa può ed è capace di divenire con le sue decisioni, i suoi servizi pubblici, la fruizione delle sue banche dati: cioè, con la messa a sistema del suo “andamento” come istituzione (art. 97, comma 2, Cost.), che è elemento costitutivo, essenza, del riconoscimento costituzionale dei pubblici uffici.