L’indirizzo fenomenologico nella filosofia sociale e giuridica è la prima opera di Norberto Bobbio, pubblicata nel 1934, quando l’Autore aveva solo 25 anni e aveva appena conseguito la laurea in Filosofia, dopo quella in Giurisprudenza. Frutto di un periodo di studi trascorso in Germania insiem...
L’indirizzo fenomenologico nella filosofia sociale e giuridica è la prima opera di Norberto Bobbio, pubblicata nel 1934, quando l’Autore aveva solo 25 anni e aveva appena conseguito la laurea in Filosofia, dopo quella in Giurisprudenza.
Frutto di un periodo di studi trascorso in Germania insieme a Renato Treves e Ludovico Geymonat, questo lavoro – pur così diverso da quelli riconducibili al periodo più maturo della riflessione bobbiana – segnala fin da subito alcune costanti del lavoro intellettuale del filosofo torinese: la preferenza per un approccio scientifico e non ideologico alle tematiche filosofiche e giuridiche; l’attenzione per il problema della scientificità dello studio del diritto; la tendenza a chiarire (e talora a superare) le contrapposizioni ideologiche e teoriche attraverso una rigorosa analisi dei concetti; il tentativo di individuare la specificità del fenomeno giuridico nel contesto generale dei fenomeni sociali.
Lo studio approfondito delle teorie di Edmund Husserl e dei suoi allievi permette a Bobbio di avvicinarsi con sguardo sereno a tematiche che hanno una forte valenza politica, peraltro in un periodo turbolento della storia europea, e gli consente di elaborare alcuni concetti che saranno al centro della sua riflessione del decennio successivo, caratterizzando la fase “personalistica” del suo percorso intellettuale.
In particolare, l’individuazione del rapporto giuridico come nucleo essenziale del diritto costituisce la premessa per una critica del normativismo, nella quale si percepisce la volontà bobbiana – poi sviluppata più compiutamente in opere successive, ma qui già evidente – di prendere le distanze dalla riduzione del diritto allo stato, tipica del periodo fascista.