Verso la metà degli anni Novanta, nel Modello di Costituzione Federale per gli italiani, Gianfranco Miglio condensò i suoi studi sul federalismo e, al tempo stesso, volle che trovasse coronamento il proprio impegno personale per una sistematica riorganizzazione politica del nostro Paese. Il testo ...
Verso la metà degli anni Novanta, nel Modello di Costituzione Federale per gli italiani, Gianfranco Miglio condensò i suoi studi sul federalismo e, al tempo stesso, volle che trovasse coronamento il proprio impegno personale per una sistematica riorganizzazione politica del nostro Paese. Il testo del Modello prende ora, per la prima volta, la forma compiuta di un volume. E, grazie anche alle accurate pagine della Nota introduttiva di Andrea Spallino, la nuova pubblicazione si presenta quanto mai opportuna e attuale. In questa stagione malata di smemoratezza, persino i fatti e le idee che stanno immediatamente alle spalle del presente sembrano subito consumati nel loro significato e pressoché svuotati di ogni valore duraturo. O, nel migliore dei casi, gli uni e le altre appaiono inidonei a una qualsiasi utile connessione con le pressanti contingenze in cui è rinchiuso il nostro oggi, ossia una connessione in grado, oltre che di far capire queste ultime con maggiore intelligenza, di offrire appigli o spunti per fronteggiarle senza eccessiva mediocrità o troppe improvvisazioni pericolose. Pubblicare come volume ciò che Miglio originariamente rivestì dei panni semplici di un articolo e di un opuscolo, non serve allora a compensare soltanto la tremolante memoria di un passato pur talmente prossimo da essere parte non residuale del nostro presente, o a riconfermare che il vigore e la vitalità delle anticonvenzionali proposte di Miglio si fondano quasi per intero sul metodo e sui risultati della sua specifica attività di studioso. Serve invece, e soprattutto, a non dimenticare che la ricerca di soluzioni ai problemi che attanagliano una lunga fase delle vicende umane (soluzioni anche ardite, anche così controcorrente da apparire a qualcuno stravaganti) è con ogni probabilità il solo modo per non piegarsi, impotenti e acquiescenti, a quelle che sono o sembrano trasformazioni impossibili da guidare o, almeno, orientare. Il federalismo «autentico» si profila, per gli italiani, come una necessità. E tanto più lo è diventato, quanto più la sorte futura dell’Italia si è andata avviluppando a quella dell’Unione Europea.