A quattro anni dall’uscita della IV edizione e dalla «sfida» che essa ha rappresentato per me e per il prof. Girotto, è giunto il momento di un aggiornamento.
Nel corso di questo lasso di tempo non pochi sono gli avvenimenti di carattere e tono costituzionale di cui appare necessario dare ragio...
A quattro anni dall’uscita della IV edizione e dalla «sfida» che essa ha rappresentato per me e per il prof. Girotto, è giunto il momento di un aggiornamento.
Nel corso di questo lasso di tempo non pochi sono gli avvenimenti di carattere e tono costituzionale di cui appare necessario dare ragione. Ce ne si può rendere conto anche solo a volere scorrere l’Appendice al volume. Ma molti sono anche i cambiamenti di sostanza che si potranno trovare all’interno dello stesso.
Più passa il tempo, più è ovvio che le righe o intere pagine scritte dall’Autore diminuiscano «di quantità», ma mi fa molto piacere poter riportare ciò che, nel luglio del 2019, ebbero a scrivere cinque Colleghi di materia, firmando un verbale di concorso che mi riguardava, pensando, forse, si trattasse di un’osservazione che doveva andare a mio discapito. Con uno precedente (le «Schede di aggiornamento» del 2008 di cui ho detto nell’Introduzione alla IV edizione), scrissero, si tratta di un «pregevol[e] contribut[o]» che si innesta «all’interno di una composizione nettamente permeata dalla personalità e dalla penna di Livio Paladin, evidenzian[d]o tuttavia un’attenuazione dell’originalità e dell’innovatività dell’apporto del candidato», cioè del sottoscritto. Al di là dei fini che intendevano conseguire in quell’occasione, li ringrazio, perché, nonostante la circostanza che le facciate per così dire «nuove» scritte da me (senza contare quelle che si dovevano al prof. Girotto) fossero già, nel complesso, 200 su 860, si tratta proprio del risultato che volevo perseguire: non usare colui che fu il mio Maestro e il suo pensiero per scopi miei, ma tenere vivi lui, le sue idee e i suoi metodi per le generazioni future. Diversamente, non avrei aggiornato un lavoro suo: avrei piuttosto scritto «pamphlets» e un Manuale mio e libri apparentemente «su» di lui, ma in realtà volti allo scopo di parlare di me stesso o di me «con» lui. Ciò, però, avrebbe rappresentato l’esatto contrario dello «stile Paladin» e a quest’ultimo non sarebbe piaciuto affatto.
Questa nuova edizione, infine, la dobbiamo all’Editore che ce l’ha chiesta, ai Colleghi che hanno adottato il Manuale, ai loro e ai nostri studenti e, non da ultimo, allo stesso prof. Paladin del quale, il 2 aprile 2020 (in pieno lockdown da pandemia), è ricorso il XX anniversario della scomparsa. Costituzionalista di prima grandezza della seconda metà del Novecento, egli fu anche uomo delle Istituzioni come Giudice (1977-1986) e poi Presidente (1985-1986) della Corte costituzionale, nonché come Ministro per gli affari regionali (nel sesto esecutivo Fanfani - 1987) e Ministro per il Coordinamento delle politiche comunitarie (nel governo Ciampi - 1993-1994). Mi sarebbe molto piaciuto chiacchierare con lui di Governo, Parlamento, Costituzione, forma di governo e fonti del diritto, nel corso dell’emergenza da Covid-19 / Sars-CoV-2.