I ritorni di Amleto. Declinazioni politiche di un’invariante letteraria è uno studio di ermeneutica storico-fisiognomica che, a partire dal pensiero politico di Rudolf Kassner, filosofo, fisionomo e mistico dei primi del Novecento, indaga i caratteri della modernità attraverso l’osservazione d...
I ritorni di Amleto. Declinazioni politiche di un’invariante letteraria è uno studio di ermeneutica storico-fisiognomica che, a partire dal pensiero politico di Rudolf Kassner, filosofo, fisionomo e mistico dei primi del Novecento, indaga i caratteri della modernità attraverso l’osservazione di alcune figure letterarie. Amleto emerge fra tutte quale personaggio-chiave che racchiude in sé la tensione lacerante della decisione.
Essa è legata al problema della trascendenza, i cui prodromi sono da ricercare nelle origini mitiche della saga nordica, l’Edda di Snorri, che ispirò l’Amleto di Shakespeare. Tragedia della vendetta ed emblema della fondazione sacrificale del potere, la figura di Amleto si presenta quale invariante letteraria trasversale a tutta la cultura umana.
Ne emergono due orientamenti spirituali – sciamanico e mistico – che si rispecchiano nello studio antropologico-fondativo, sul fenomeno del catasterismo e sulla struttura trifunzionale delle società arcaiche.
I temi contenuti nella leggenda e nel dramma moderno, ricapitolati nel romanzo contemporaneo, Oga Magoga, confermano il ruolo ordinativo dei miti politici, insieme al pericolo del riproporsi della violenza come senso ciclico della storia.
A partire dal secolo Barocco e durante l’intera parabola della modernità, l’irruzione del Tragico nel “gioco del dramma”, costituisce la ragion d’essere del rapporto amico/nemico, in cui si gioca il mistero della “pigra vendetta” di Amleto. Essa rivela il contrasto tutt’ora in corso fra due diverse accezioni della politicità, l’una afferente alla dimensione pagana, l’altra a quella cristiana.